venerdì 1 aprile 2011

Il Palazzo di Cuccagna

Sono orgogliosa di farvi conoscere una piccola promessa della letteratura: Margherita.

Una volta, a Varazze, costruirono un palazzo, non come tutti gli altri, ma speciale, in cui vennero racchiusi tutti i segreti della cucina italiana.

Si diceva che, ad ogni piano, fosse stata dedicata una portata di un classico pasto all’italiana.
Una volta costruito, venne aperto esclusivamente ai bambini della città i quali corsero a fiotti con un po’ di timore, aprirono tutti insieme la morbida porta di riso soffiato e poi affannosamente, spintonando e scivolando, salirono su per la scala di spaghetti al sugo e già questo, era un indizio!

Dopo pochi secondi, si ritrovarono, infatti, nella sala dedicata ai primi: era una stanza enorme arredata proprio con gusto!

Le poltrone erano di lasagne succulente, e troneggiava un enorme pianoforte come un timballo di maccheroni nel bel mezzo della sala: i suoi tasti erano formati da penne in bianco; vasi di ravioli e fiori di gnocchi al pesto completavano il quadretto suggestivo.

Non essendo ancora sazi, i bambini corsero con le manine e le faccine paffute, appiccicaticce e sporche di un mix di pietanze verso le scale di acciughe sotto sale, ma per errore del “cuoco” al posto del sale erano ricoperte di pepe che li fece piangere e starnutire per tutta la scala.

Una volta arrivati grondanti di sudore e tutti rossi, si ritrovarono su di un tappeto piuttosto “farinoso” di carne impanata con vicino una doccia di melograno che sparava tutti i suoi semini rossi ininterrottamente.

Poco lontano, c’era una lampada di sedano e fili di carote e c’erano anche dei giochi! Palle di verza, mini-castelli di grissini con le finestrelle di salumi e orsacchiotti di coscette di pollo.

Stufi del secondo, i bimbi si diressero per l’ennesima volta in direzione della scala che stavolta era di budino scivolosa, quasi animata perché, al minimo movimento, gli scalini si agitavano come se iniziassero a ballare la break-dance, ma nonostante alcune difficoltà, riuscirono a sorpassarla.

In seguito, si accorsero che ne valse proprio la pena!

Si ritrovarono davanti ad uno spettacolo mai visto, era l’ultimo piano: quello dei dolci!

La stufa di zucchero sputava nuvole di zucchero filato!

La vasca di cioccolato ti forniva un super bagno di gelato.

Lo specchio di caramello era ottimo per qualche leccatina e il divano di panna montata era il più morbido che avessero mai provato. Esso era ricoperto di orsacchiotti fatti di caramelline gommose che divorarono in un battibaleno.

Con tutti quei pasticci e capricci, finirono per avere un gran mal di pancia e così il palazzo venne chiuso per motivi sanitari ritenuto che i genitori non erano affatto contenti dei malori dei loro bambini.

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